


Langhe
I fattori meteorologici e climatici interagiscono sul substrato e sulle possibilità di sviluppo di qualsiasi forma vivente, determinando ambienti diversi e modificando le condizioni che vincolano la distribuzione e la diversità biologica in modo non minore di quella esercitata da altri fattori naturali quali i livelli altimetrici e la costituzione geologica e fisico-chimica dei suoli.
Pur essendo le Langhe un territorio con estensione limitata, presenta una morfologia assai variabile, con forti dislivelli altimetrici dove è possibile riscontrare condizioni climatiche estremamente differenziate, sia per quanto riguarda i venti e le temperature, sia per quanto riguarda le precipitazioni e l’umidità atmosferica.
Purtroppo la scarsità di dati e riscontri scientifici dovuta alla carenza di stazioni meteorologiche distribuite sul territorio non consente di avere una esaudiente e precisa visione delle condizioni climatiche della regione.
Le correnti mediterranee umide incontrano come primo ostacolo nel loro percorso verso il nord Europa la catena appenninica; i venti ele correnti marine scontrandosi contro i rilievi appenninici si alzano e scaricano parte della loro umidità sul versante ligure, di conseguenza la corrente impoverita di notevole quantità di acqua divenendo sempre più secca, determina piovosità di minor entità, decrescenti man mano che prosegue il cammino verso Nord; un processo analogo avviene per le correnti umide provenienti da Ovest di origine atlantica, che si scontrano contro la catena alpina.
Da questa osservazione è possibile dedurre che la piovosità tende a decrescere da Sud-Ovest (Langhe meridionali) a Nord-Est (basse Langhe), per cui riscontriamo valori di precipitazioni assai elevati che superano i 1.000 mm. nelle zone meridionali. e valori decisamente inferiori prossimi a 700 mm. nelle zone settentrionali.
Per quanto riguarda i valori di piovosità va pure considerato il forte contrasto altimetrico fra le creste delle colline e i fondivalle, che crea una notevole differenza tra la quantità di pioggia che cade nelle due aree, valori che mutano considerevolmente anche con distanze in linea d’aria di poche centinaia di metri.
L’andamento della piovosità nel corso dell’anno registra valori massimi in primavera e autunno intercalati da valori minimi in estate e in inverno.
La mancanza di dati omogenei e diffusi relativi alle temperature non permette un’analisi attenta del fenomeno, è possibile solo affermare che i minimi assoluti raggiungono spesso -15° C e che i massimi assoluti conseguono spesso 37° C.
Valori di temperatura molto interessanti ed anomali riscontrati nel sud Piemonte a Spigno Monferrato durante un lungo periodo di osservazioni dal 1921 al 1970 ad opera del “Progetto per la pianificazione delle risorse idriche della regione Piemonte” segnala valori assoluti di temperatura nella stagione invernale di -21° C mentre nella stagione estiva sono state riscontrate più volte temperature estreme superiori a 40° C questi dati attestano l’escursione termica annuale della zona a 61° C.
Una particolarità climatica che si riscontra nelle alte Langhe nel sistema collinoso di Niella Belbo e Mombarcaro è data dalla formazione di intense nebbie anche nella stagione estiva, tanto da dare origine al detto popolare che tradotto in italiano afferma pressappoco cosi “Mombarcaro senza nebbia non può stare, starà senza pane e senza vino ma non senza nebbia nel mattino”.
Roero

La connessione tra il clima e le condizioni ambientali interagisce nell’azione selettiva degli organismi viventi, stabilisce i caratteri del manto vegetale, condiziona i rapporti tra animali e vegetali modellandone le peculiarità biologiche.
Le scrupolose ricerche condotte dall’osservatorio meteorologico del museo Craveri di Bra che da oltre un secolo svolge sistematiche rilevazioni sui processi pluviometrici e climatici della regione roerina, presentano il Roero come un territorio secco, in parte estremamente arido, sia per la scarsità delle precipitazioni, sia per la accentuata permeabilità dei suoli composti in gran parte da sedimenti incoerenti quali sabbie e arenarie.
Valori annuali di piovosità di circa 1.000 mm. che si riscontrano nelle alte Langhe subiscono un netto ridimensionamento nell’area riguardante il Roero; la media dei dati storici registrati a Bra dal 1862 al 1996 è di circa 700 mm, che sono i valori più bassi della provincia di Cuneo con picchi minimi e massimi riscontrati di 328 mm nel 1967 e 1190 mm nel 1972, con precipitazioni più marcate in primavera e in autunno e precipitazioni minime in estate e inverno.
Le piogge agiscono con effetto diverso sulla vegetazione a seconda del periodo stagionale; minore influenza esercitano le piogge del periodo invernale durante il riposo vegetativo, massima influenza quelle del periodo primaverile ed estivo durante la massima attività vegetativa.
Anche la temperatura svolge un ruolo rilevante nello sviluppo delle piante, hanno massima importanza le minime invernali, in quanto determinanti per la sopravvivenza delle specie.
L’analisi dei dati rilevati dal 1862 al 1970 dell’osservatorio del museo Craveri effettuata da Cortemiglia nello studio del 1999 desume una temperatura media annua di 12,3° C; l’anno più freddo in assoluto risulta essere il 1888 con una temperatura media di10,7° C, e le annate più calde il 1950 e il 1961 con una temperatura media di 13,7° C. Negli ultimi anni ulteriori analisi svolte nella regione roerina confermano valori di temperature assolute assai interessanti per questa zona, con picchi estremamente elevati e massime prossime a 41° C e valori minimi di circa – 21° C; questi dati attestano l’escursione termica annuale a 62° C, parametri che inducono a considerare il clima del Roero di tipo continentale.
