Sorbus torminalis

Sorbo torminale. Ciavardello.

Sorbus torminalis, Strada Madonna della spina verso Montà

Sorbus torminalis (L.)  Crantz. Rosaceae.
Sorbo torminale. Ciavardello. Altezza 1-10 m.
Ripe, boscaglie, siepi.  Fioritura aprile-maggio.

Arbusto-alberello ramificato; corteccia bruna, liscia. Foglie con lamina a sagoma ovata, divisa in sette lobi a contorno dentellato. Fiori raccolti in gruppetti bianchi e profumati. Frutto (bacca) ovoide, di colore aranciato, dal gusto dolciastro, che matura a settembre.

Il termine Sorbus, deriva da due parole celtiche, significanti “pomo aspro”. L’epiteto specifico torminalis, deriva dal latino tormina, colica, in riferimento al fatto che in passato i frutti venivano impiegati nel trattamento delle infiammazioni intestinali, (colite e gastrite).

I frutti dolci e leggermente astringenti sono ricchi di acidi organici tra cui l’acido sorbico, tannini e pectine, se seccati possono essere consumati per tutto l’inverno. In passato le bacche secche venivano aggiunte all’impasto del pane per ottenere un dolce apprezzato e gradito.

Il sorbo nella mitologia celtica era simbolo di rinascita, e protezione contro la negatività. Albero magico, sacro per i popoli Celti, esso occupava un posto speciale negli oracoli dei sacerdoti Druidi che, con i falò del suo legno, invocavano l’aiuto degli spiriti e dei demoni, i suoi frutti erano nutrimento degli dei; le piante di sorbo erano collocate accanto alle case e alle stalle a protezione dai fulmini, dagli spiriti maligni e dalle streghe.

Il genere Sorbus, presenta nel nostro territorio 4 specie: S.aria, S.aucuparia, S.domestica, S.torminalis.


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